s t r a c c i a t e l l a e n o c c i o l a
Stracciatella e nocciola
progetto in fase di ricerca
primo e secondo studio realizzati presso:
Teatro Comandini di Cesena, Scuola Cònia - Societas, 2021-2022.
terzo studio realizzato presso:
DAS - Dispositivo Arti Sperimentali, Bologna, 2023.
Stracciatella e nocciola è il ricordo di una nuova storia d’amore.
È il sapore del gelato in estate.
È un racconto di vite che si intrecciano.
È la storia di due persone, due amanti che si osservano, si toccano, si scontrano e si uniscono.
È una storia comune e come tutte le storie comuni ci appartiene.
Ci appassiona.
Stracciatella e Nocciola prosegue la ricerca nel reale che abbiamo iniziato da tempo, tentando di mettere in contatto la rappresentazione scenica con la vita concreta, quotidiana. Non si tratta di portare il reale nel teatro, ma di portare il teatro nel reale, di essere coscienti della fisicità dei luoghi, con le loro dimensioni e caratteristiche peculiari, la profondità e ricchezza dei suoni che li circondano. Lasciare che ciò che normalmente viene considerato un disturbo esterno entri in dialogo e in risonanza con quello che accade in scena, pur nella consapevolezza di essere all’interno di una rappresentazione, un dispositivo, un patto siglato con lo spettatore. Per lavorare su questo ci siamo avvicinati al linguaggio cinematografico, che paradossalmente, nella sua evidente finzione, ci dà l'illusione di un realismo totale, coinvolgente ed emozionante. Il cinema ricrea un universo nel quale collocare le sue storie, nel teatro invece possiamo agire direttamente nel mondo che esiste intorno a noi, osservarlo curiosi, come da una finestra aperta, e fare in modo che ciò che scegliamo di rappresentare viva in questa realtà imprevedibile. Le tecniche cinematografiche del montaggio, dei flashback, dei diversi piani visivi possono mettere in discussione le unità classiche del teatro e fare in modo che lo spettacolo si sviluppi in tempi e spazi diversi, come le scene di un film in una sequenza: una sala vuota per cerimonie, il bagno di un locale notturno, un parco pubblico, una piazza, un appartamento, un’automobile. Allo stesso modo l’idea che il sound design e la colonna sonora si innestino sui dialoghi e si confondano con i suoni della realtà che ci circonda permette una profondità di rappresentazione ancora maggiore, allontanandoci dal predominio del testo, che diventa così paesaggio. I performer agiscono qui essenzialmente con il corpo, un’azione fisica al confine con la danza, basata su piccoli gesti quotidiani. I loro dialoghi sono reali, ma si perdono nella distanza, si fanno immaginazione.
regia, scene e costumi: Federica Amatuccio
musiche e sound design: Andrea Gianessi
drammaturgia non scritta: Federica Amatuccio, Andrea Gianessi, Francesca Bertolini, Jacopo Franceschet
in scena: Francesca Bertolini, Jacopo Franceschet
produzione: tsd - teatro dei servi disobbedienti con il sostegno di DAS - Dispositivo Arti Sperimentali